CGIL Pollino Sibaritide Tirreno: “…e la montagna partorì un topolino”
…e la montagna partorì un topolino
Combattere il COVID-19 pensando di togliere terreno alla cultura ed alla formazione superiore in Calabria oramai è la palese strategia fallimentare di chi oggi governa la nostra amatissima Regione.
Mortificante che si affidi ad un messaggio vocale il destino di tantissime famiglie, di studentesse e studenti oramai già on site, motivati, formati, educati al rispetto delle norme ed a porre in essere atteggiamenti responsabili che – da più parti – sono imposti per contrastare il dilagare del contagio da SARS-CoV-2/COVID-19. Indescrivibile è lo scompenso ed è da irresponsabili la diffusione, unitamente alla grande confusione, creata da quel messaggio, nel giro di pochi minuti, col tam tam su WhatsApp.
Mortificante il dover abdicare alla funzione docente in presenza e consegnarsi alla DDI (Didattica Digitale Integrata) davanti ad un’ORDINANZA (la n. 79 del 23 ottobre 2020 del Presidente della Regione) che “dispone, dal 26 ottobre 2020, la sospensione delle attività scolastiche secondarie di secondo grado, rimettendo in capo alle Autorità Scolastiche la rimodulazione delle stesse con ricorso alla didattica digitale integrata e prevedendo adeguati controlli atti a verificare l’effettiva presenza degli studenti presso il proprio domicilio/residenza per tutto l’arco delle giornate di lezione”.
Mortificante che, dopo aver trascorso un’intera estate tra studio continuo di protocolli e nuove normative, misurazioni estenuanti di distanziamenti tra i banchi, approvvigionamento di DPI e materiale per la segnalazione orizzontale e verticale nelle scuole, e chissà cos’altro ancora, pronti per la sfida del rientro di settembre in presenza, il ritrovarsi, seppur con mille nuove regole, nello stesso luogo a condividere l’emozione della socializzazione in presenza…dopo tutto questo “la sospensione delle attività scolastiche”.
Mortificante che il lavoro di tanti operatori della conoscenza (dirigenti, docenti e personale ATA), di attente e collaborative amministrazioni locali, tutti impegnati e “sul fronte” per garantire la didattica in presenza, delle famiglie, sia poco considerato, perlopiù sconosciuto, non ascoltato e vanificato.
Mortificante il non aver tenuto conto – durante l’estate anzicchè solo ai bonus vacanza o agli incentivi per l’acquisto di monopattini – e quindi, programmato che a settembre le studentesse e gli studenti dovessero raggiungere le scuole superiori con mezzi pubblici a sufficienza e garantire, sui bus, la sanificazione, il distanziamento e la piena sicurezza loro e delle rispettive famiglie.
Sono stati rimossi gli ostacoli che non hanno consentito a numerosissime studentesse e studenti di partecipare alla DAD durante il lockdown? O siamo ancora lì ad aspettare le percentuali (importanti) di quanti non riusciranno (per mancanza di adeguata tecnologia o di moderne e veloci linee telefoniche) a connettersi e partecipare alla DDI con profitto.
Si scarica, come sempre, sugli studenti, sulle famiglie, sul mondo della scuola superiore e dell’università gravi responsabilità che oggi sono da ascrivere esclusivamente ad una politica regionale distratta e per nulla programmatica.
Ancor con maggiore consapevolezza, oggi la scuola è certamente il luogo della sicurezza, per eccellenza! Ma quanti sono i contagi all’interno della scuola/università? Perché, se i contagi sono minimi e non legati alla frequenza di un edificio di istruzione/formazione (es. matrimoni/battesimi con 200 invitati o discoteche con 2000 persone, senza distanziamenti e senza mascherine, sic!) si chiudono le scuole e si dà il via alla DDI?
Lo straordinario quotidiano vissuto in queste poche settimane dal rientro in aula ad oggi, il vociare dei ragazzi all’entrata ed all’uscita, la palpabile soddisfazione di riconoscersi, seppur dietro una mascherina, di imparare a sorridere e comunicare velocemente con uno sguardo, l’ambizione di sapere di potercela fare, con il contributo fattivo di tutti e di ciascuno, ognuno per la sua parte, la compostezza nell’ascolto, la critica costruttiva, la cercata ed impossibile mediazione dei giovani tra il togliere la mascherina e la tutela della salute pubblica, l’amore profuso dai tanti docenti verso un mestiere meraviglioso quale è l’insegnamento e la formazione delle coscienze libere del domani…
Vada a conoscerla da vicino la scuola, f.f. Spirlì, luogo di formazione, di accoglienza, di inclusione e di integrazione, di programmazione ed in continua rimodulazione, luogo che scuote le coscienze, che lavora alacremente per abbattere o rimuovere gli ostacoli, che quotidianamente scopre ed esalta le diversabilità dell’essere umano, nel suo essere unica/o ed irripetibile.
Rimarrà sbalordito dalla dignità di cui è intrisa la comunità scolastica, quella che si sente ed è famiglia.
Giuseppe Guido, Segretario Generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno