23 Novembre 2024

Covid -19: le considerazioni del Dottore Gianluca Grisolia

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Alle lllustri persone di buona volontà.

Lì 1.6 Novembre 2020

lll.mi,
Mi permetto, da medico, di inoltrare alcune considerazionisul covid.
Sulla strategia diagnostico-terapeutica adottata.
Che, a scanso di equivoci, non può essere la semptice tachipirina a casa per 3 giorni.
come già avrebbe dovuto dimostrare il dramma di Marzo Aprile a Bergamo e dintorni.
E’ evidente a tutti ( almeno spero ) che siamo di fronte ad una infezione seria broncopolmonare ( ma non solo )atipica e virale. che non da tempo e alcune volte non da scampo.
E come tale va curata. precocemente.
Nel pieno rispetto di quanto riportato da sempre da tutti i testi di medicina ( soprassedendo sui troppi protocolli che girano anche su internet e non solo ).
sono medico, figlio peraltro di medico di base degli anni 70, per cui ho respirato in casa aria di …
medicina.
E mai mio padre, così come tutti i medici dell’epoca, si sarebbe sognato di curare una infezione seria broncopolmonare con tachipirina.
Che peraltro non è neppure un antinfiammatorio.
Per cui appare chiaro al sottoscritto che il dramma covid è figlio di una errata strategia diagnostico
terapeutica.
Errata strategia diagnostica perché spesso si perde tempo, si aspettano troppi giorni per un tampone di certezza ( quando tempo non ce n’è ) e quando la prima diagnosi presuntiva di infezione deve invece, anche rischiando, esser fatta clinicamente nell,immediato { magari con il semplice ausilio di esami del sangue per verificare ad es. ves e pcR o anche con i test rapidi sierologici).
se passano giorni ilvirus “scoîrazza” nell’organismo indisturbato e, peraltro, essendo nuovo, non è riconosciuto e non cí sono anticorpi pronto a combatterro.
Errata strategia terapeutica perché si somministra magari solo la tachipirina per più giorni per
abbassare la febbre, sperando solo che l’organismo reagisca da sé.
Molto difficile questo in soggetti soprattutto anziani defedati o anche solo stressati. Senza avere poi neppure un solido paracadute ospedaliero, quando le cose da casa dovessero
precipitare.
E’ vero che storicamente ( seppur non certo in piena pandemia e con questi numeri ) le broncopolmoniti atipiche o virali senza grande cura potevano anche andare a risoluzione spontanea grazie alle difese interne dell’organismo, ma è altrettanto vero che, qualora questo poi
non fosse accaduto, venivano trattate in serenità ed in condizioni di ordinaria medicina, in
ospedale.
Oggi che invece abbiamo Ospedali già stressati ed al limite del collasso, non c’è altra strada che “rischiare” sin da subito una precocissima e seria cura domiciliare.
Anche impostata inevitabilmente su diagnosi cliniche presuntive di non certezza ( in attesa poi di
test o tamponi molecolari di conferma ).
ln ogni caso una cosa è certa : una broncopolmonite si cura subito come sempre si è fatto !!!
Nel nostro paese, Mormanno ( CS ), da giorni ci siamo dovuti gioco forza attrezzaÍe.
Altro che ASP o USCA.
Dando ognuno di noi (farmacista e infermieri compresi ) una mano concreta ai medicidi Base.
Due decessi ci sono purtroppo stati ma da giorni stiamo curando ab initio tali affezioni come storicamente si sono sempre curate le broncopolmoniti.
Porto un esempio concreto.
Alcuni giorni fa chiama il figlio, un amico, di una sig.ra anziana di anni 80, con forte debolezza e astenia, peraltro senza febbre, con saturazione ossigeno già sotto i 90.
Al test sierologico fatto dopo un paio di giornisono stati poi riscontrati le lgM e lgG.
I primí ed isecondi anticorpi che compaiono nell’organismo.
Ebbene, all’inizio, però, non c’era tempo di disquisire, di aspettare il test, né avevamo reparti ospedalieri “tranquilli” che l’avrebbero subito accolta e curata in serenità.
Per cui, d’intesa con il medico di base ed un infermiere resosi disponibile, abbiamo fatto tre cose.
Ossigeno terapia subito per elevare comunque la saturazione affinché non soffrissero troppo reni
cuore ed altriorgani.
Terapia endovenosa forte a base di antibiotici e cortisone. Ed abbiamo poi monitorato idue indici aspecificidi infiammazione : VES e PCR.
Ebbene a distanza di una settimana circa la sig.ra 8Oenne sta molto meglio.
La Ves prima a circa 60 ( max 15 ), è oggi in discesa. PCR ( proteina c reattiva ) che era più del doppio a L2, oggiè a 3 { nella norma ).
Niente febbre, saturazione a 96 e nessun tipo di astenia ad oggi.
Potrei documentare altri casi di miglioramento delle condizioni cliniche di altri pazienti trattati
precocemente ed allo stesso modo.
Addirittura una persona di oltre 90 anni, in crisi di saturazione, che oggi già sta molto meglio.
Perché questa strategia terapeutica ? Due i motivi essenziali.
Una infezione virale può far danni in due modi ( e non lo dico io ma itesti di medicina ).
Producendo una reazione dello stesso organismo contro le sue stesse cellule, sul modello allergico iperergico ( ecco il motivo di una terapia antinfiammatoria. Ed il cortisone è il più potente antinfiammatorio ).
lndebolendo l’organismo ed aprendo la strada alle super infezioni batteriche. Per cui antibiotici a dosi terapeutiche consone.
ln più si è notato, nel covid, che i polmoni, soprattutto di anziani con comorbilità, vanno
facilmente incontro a fibrosi ( ed ecco l’ulteriore motivo dell’uso immediato del cortisone ).
Quando si perdesse invece tempo, l’infezione, qualora gli anticorpi dell’organismo non riuscissero
ad opporsí, si propaga ed esonda in altri organifino ad entrare nel sangue.
Producendo la classica {e spesso mortale ) setticemia.
Con coagulazione intravascolare disseminata.
Per cui, in questi casi estremi e già ai limiti, utilissima anzivitale l’eparina.
Ma non bisognerebbe mai arrivare a questo stadio.
Mifermo qui sperando di aver reso l’idea di ciò che sta accadendo in ltalia.
E che noivediamo clinicamente quida alcunigiorni.
Non sono uno specialista in medicina interna, né tanto meno un virologo, mi occupo di altro settore specialistico.
Ma, annifa, studiaiqualcosa. E mi laureai in Medicina a Roma nel lontano ( ahimè ) 1-992.
E qualcosa oggi ancora ricordo.
Spero che anche questa mia serva oggi a qualcosa.

Cordiali saluti,

Gianluca Grisolia

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