Amendolara. Sindaci in piazza per stabilizzazione ex LSU-LPU
«Il Governo garantisca le risorse necessarie»
Si terrà domani (martedì 15 dicembre), autorizzata dalla Questura di Cosenza – nel rispetto delle vigenti disposizioni anti Coronavirus – la manifestazione di protesta a sostegno degli ex Lavoratori Socialmente Utili (LSU) e di Pubblica Utilità (LPU) fortemente voluta dal sindaco Antonello Ciminelli e alla quale hanno aderito numerosi sindaci del comprensorio. Il sit-in si svolgerà alle ore 10 nei pressi dell’ex Hotel Grillo.
Il sindaco Antonello Ciminelli, da sempre in prima linea in questa battaglia di civiltà e rispetto nei confronti di questi lavoratori, rigetta la stabilizzazione farlocca, nonché part-time, promossa dal Movimento Cinque Stelle che in buona sostanza scarica sui comuni ogni responsabilità per il completamento della retribuzione dei lavoratori, avviando così le casse municipali verso un dissesto pressoché certo. «I Lavoratori Socialmente Utili e di Pubblica Utilità sono ormai indispensabili per la sopravvivenza dei piccoli comuni – dichiara Ciminelli -. Non possiamo accettare una riduzione del loro monte ore. Noi pretendiamo che, dopo anni di sacrificio e di precariato, tutti questi lavoratori vengano stabilizzati a 26 ore». Il primo cittadino di Amendolara ha sempre sostenuto con forza la stabilizzazione di tutti gli ex Lsu-Lpu. «Il Governo non può assolutamente scaricare sui sindaci la responsabilità di una scelta. Dopo tantissimi anni di precariato è impensabile adottare una selezione tra padri e madri di famiglia, con il rischio di scatenare una guerra tra poveri».
Il sindaco Ciminelli fa notare come «in questo periodo di emergenza sanitaria, il Governo giallo-rosso si sta spendendo nel cercare risorse economiche per ogni cosa; si parla tanto di Recovery Fund e non si trovano i soldi per garantire un futuro dignitoso a queste categorie di lavoratori. Domani saremo in piazza, assieme agli altri colleghi sindaci, per difendere la dignità di queste persone – prima ancora che lavoratori – che ogni fine anno si ritrovano con una spada di Damocle sulla testa».