QUESTO PD, CI STA STRETTO
Il PD, il più grande partito Democratico Europeo, si è allontanato dagli ultimi, dai bisogni, dai disagi, dai territori.
Un segnale chiarissimo dalle Piazza alle Agorà, dal rapporto stretto con il Popolo alla solita e stantia Élite, determinando, in me ed in tanti democratici una forte demotivazione.
La risposta a questo tentativo sta anche nella risposta della costituita nuova maggioranza in senato sul D.D. L. Zan, ricollocandoci nel medioevo sociale.
Per mantenere l’unità di questo campo immaginario, che vedrebbe protagonista un nuovo centro di Renzi, Calenda, Toti, con una immaginata O.P.A. su Forza Italia, il PD, quasi in queste settimane, accettava di
assistere all’indebolimento del soggetto politico degli ultimi 40 anni, il Movimento 5S, a volte, solitario protagonista di autentiche rivoluzioni a favore del cambiamento in Parlamento e nelle Istituzioni.
NOI NON CI STIAMO
Il progetto a cui ho partecipato ed a cui ho dato i miei primi miglior anni spendendomi per il verbo democratico, è oggi a rischio devianza politica, verso ibride alleanze condivise da quella Lega che insieme a
Renzi e Berlusconi, presto potrebbe approdare al Partito Popolare Europeo, regalando legittimi contributi a
difesa della stretta cerchia, che definisco rosa magica che fa sponda al giglio magico.
IL PD attuale, doveva intanto impegnarsi per risolvere l’enigma bloccante di un Partito, in cui parte dei Parlamentari eletti dal suo elettorato, oggi, rappresentano altre forze politiche in Parlamento.
Questo ha di fatto generato ieri la caduta del Governo PD_5S_Leu, e negli ultimi giorni la Tagliola per fermare una legge di civiltà che accompagni le persone alla convivenza civile, allontanandoci dall’Europa ed
allineandoci, di fatto, all’Ungheria.
Ho predicato invano, nella fase congressuale del 2018, il ritorno al protagonismo delle Piazze e dei Territori, incontrando bisogni, incrociando occhi e lacrime, stringendo mani in cerca di riferimenti, quelle
dei tanti lavoratori delusi.
Da un pò di mesi, per scelta, sono rimasta in silenzio, quasi mi sono estraniata, assistendo delusa a questa fase di politica deviata, che, viene giustificato, con l’ultimo risultato amministrativo di strettissima
prevalenza, su un campione di molto meno della metà degli Italiani, nascondendo di fatto il fallimento verso il Popolo degli astenuti dal diritto al voto.
Sono delusa perché per definire la linea politica dei prossimi anni, le alleanze, il ruolo nella prossima elezione del capo dello stato, la discussione ed il confronto non la fa una Élite, ma le piazze ed i circoli.
Il PD non può essere Élite, per radici e ragioni. Le Piazze, hanno chiesto voce per discutere, tra gli altri, di Temi quali:
La Pace
-il blocco della vendita di armi e riconversione delle fabbriche in Ospedali e Centri di Ricerca;
Il Pianeta
-le variazioni della spesa pubblica per missioni spaziali ed acquisto di armi a favore del Green New
Deal per la tutela ambientale e la qualità della vita sul nostro Pianeta;
Le Persone al centro
-gli interventi a favore degli ultimi a sostegno delle differenze e delle sofferenze, della solidarietà umana e sociale;
Le Politiche per i Giovani
-l’occupazione giovanile, non pennacchio elettorale ma reale risoluzione del dramma di tanti, troppi, Giovani disoccupati.
L’Élite in questo PD prevale e si allontana dalle Piazze dove aveva radici.
Roma, 06 novembre 2021
Maria Saladino
Membro Assemblea Nazionale
Già Candidata a Segretario Nazionale del PD