28 Gennaio 2025

Centrale del Mercure, FERDINANDO Laghi: “Posizione del Governo prevedibile e non conclusiva”

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Centrale del Mercure, Laghi: “Posizione del Governo prevedibile e non conclusiva”

“Esultanza scomposta che fa felice Sorgenia, ma non rispecchia la volontà del territorio”

Non si ferma il polverone sugli ultimi risvolti in merito alla “Norma Laghi” che prevede di estendere alle altre aree protette calabresi quanto previsto – da un anno e mezzo- nel Piano del Parco Nazionale del Pollino. Provvedimento approvato in Consiglio Regionale, sostenuto dallo stesso Presidente della Giunta, Roberto Occhiuto e ora impugnato dal Governo.

“La posizione del Consiglio dei Ministri – ha dichiarato il consigliere regionale, Ferdinando Laghi – non è predittiva di quanto ancora potrà avvenire, né tantomeno definitiva. Per questo invito i sostenitori di Sorgenia ad un atteggiamento più cauto”.

“A dimostrarlo – continua Laghi – sono i fatti: ci sono precedenti, anche recenti, di leggi approvate nel Consiglio Regionale calabrese, impugnate dal Governo e poi ripristinate, in tutto o in parte, dalla Corte Costituzionale (si pensi a quella sulla Fibromialgia, oppure a quella concernente il Noleggio Con Conducente –NCC-, ad esempio). Il percorso, quindi, è lungi dall’essere concluso”.

“In ogni caso, questa impugnativa, comunque evolva – prosegue Laghi -, non va a modificare quanto previsto nel Piano del Parco Nazionale del Pollino –che esplicitamente prevede, nel territorio del Parco del Pollino, centrali a biomasse con una potenza massima di 10 Mw termici, dal quale la norma, che io ho proposto e il Consiglio Regionale approvato, è stata estrapolata”.

Laghi si rimette così alle dichiarazioni dello stesso Occhiuto che con forza continua a sostenere che “una centrale a biomasse nel cuore del Parco più grande d’Italia non ci può stare”.

“L’esultanza di oggi, che trovo un po’ prematura e a tratti eccessiva – conclude il consigliere Ferdinando Laghi – fa certamente felice Sorgenia ma non rappresenta una situazione definitiva, né, soprattutto, rispecchia la volontà del territorio che, negli anni e ancora oggi, ha già fatto sentire la sua avversione nei confronti del “Mostro del Mercure”

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