21 Febbraio 2025

La forza di una madre, il talento di un figlio.

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la toccante storia di Antonio Stillante e l’importanza della mentorship

Talento, sacrificio e abnegazione: sono questi gli ingredienti speciali della storia di successo di Antonio Stillante, giovane talento castrovillarese che lo scorso 9 febbraio – insieme alla sua compagna Iana Moiseenko – hanno vinto i Campionati Assoluti di danze latino americane nella categoria 16/18 Youth AS a Riccione.

Per conoscere da vicino il suo percorso e i segreti di questo successo, noi di KontattoRadio abbiamo incontrato due figure fondamentali nella sua vita: la madre Katia e l’istruttrice di danza Sarah Mola della Sarà Danza di Castrovillari. Due donne forti e appassionate, che hanno saputo sostenere Antonio nel suo cammino, incoraggiandolo a non arrendersi mai.

Katia, una mamma da Oscar

“Abbiamo sofferto in due”, racconta Katia con emozione. “Ci sono stati un sacco di denunce, sacrifici. Però poi, ovviamente, tutte le cose belle costano dei sacrifici, anche, come si dice, sono sofferte, ma nello stesso tempo ti portano altrettanta gioia quando poi raggiungi certi livelli come stanno facendo loro”.

Katia ha sempre creduto nel talento del figlio, anche quando le difficoltà sembravano insormontabili. “C’è stato un momento in cui ho pensato di dirgli di smettere, ma era una forma di egoismo”, confessa Katia. “Poi ho visto la sua passione nei suoi occhi e ho capito che dovevo sostenerlo, anche a costo di soffrire”.

Quando hai capito che tuo figlio fosse effettivamente cresciuto? 

“Sì, da subito! Da come ha messo piedi fuori casa lo vedevo troppo convinto di quello che stava facendo. Essere in grado di girare il mondo da soli o riuscire a parlare le lingue senza averle studiate è importante; oppure il rispetto delle regole e farsi strada da soli per vivere”.

Quale consiglio daresti a tuo figlio? 

“Di essere più rilassato poiché spesso sente questa tensione nel voler fare tutto perfettamente senza guardarsi oltre i paraocchi. Un po’ lo capisco… Forse col tempo lo comprenderà meglio! Più precisamente vorrei solo fosse capace d’assaporar ogni singolo momento con tranquillità; talvolta anch’io ho bisogno d’un respiro profondo”. 

Sarah, una mentore speciale

“Abbiamo la fortuna di avere questi talenti e quindi secondo me vanno valorizzati per quello che è giusto”, afferma Sarah. “Anche il fatto di averli qui nella mia scuola, io quando sono qua ne approfitto, io ne approfitto tra virgolette perché gli faccio fare qualcosa con i miei ragazzi”.

Sarah ha offerto ad Antonio il suo supporto e la sua competenza, guidandolo nel suo percorso di crescita. “Ho cercato di trasmettergli non solo le mie conoscenze tecniche, ma anche i valori dello sport: la disciplina, il sacrificio, il rispetto”, spiega Sarah. “Ho cercato di fargli capire che il talento da solo non basta, che bisogna lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi”.

Un esempio per i giovani campioni

“La mentalità purtroppo nostra non è semplice, bisogna essere attenti alle piccole cose. Loro (Antonio e Iana, ndr) mi possono essere d’aiuto perché comunque grazie ai loro successi sono un esempio importante per tutti i giovani ballerini della nostra scuola. Sono un vero e proprio punto di riferimento per questi ragazzi”. 

Katia aggiunge: “Vorrei che i giovani capissero che lo sport è una scuola di vita, che insegna valori importanti come la disciplina, il rispetto, il sacrificio. Valori che sono fondamentali non solo nello sport, ma anche nella vita di tutti i giorni”.

Lo sport come stile di vita

“Lo sport è fondamentale per la vita quotidiana”, afferma Sarah. “Sia a livello fisico, di salute, sia a livello mentale. Perché poi uno sportivo si sa, ci tiene all’estetica, ci tiene a stare bene. Penso che sia fondamentale proprio nella vita quotidiana scaricare tante cose. Qui vengono tante persone (alla scuola di ballo, ndr) anche adulte che poi la sera vengono proprio a scaricare, vengono a rilassarsi, si divertono: la musica, il movimento. Perché per me il ballo è vita. Però tutti gli sport secondo me hanno un ruolo fondamentale”.

Che consiglio dareste ai genitori dei giovani atleti? 

“Di fidarsi ovviamente”, consiglia Sarah. “Se invoglio mio figlio a praticare uno sport e magari metto in dubbio quello che fanno gli insegnanti, è inutile. Bisogna seguire ciò che viene consigliato, soprattutto se al figlio piace ed è predisposto per quello sport. È normale, non tutti diventeranno Antonio, dei campioni. Ma se uno sceglie di fare uno sport, secondo me va fatto come si deve. A prescindere di quello che sia il percorso”.

A cura di Giada Bruno 

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