Antonio Stillante e Iana Moiseenko: dall’oro italiano all’argento europeo, una favola che continua

Antonio Stillante e Iana Moiseenko: dall’oro italiano all’argento europeo, una favola che continua
Un altro traguardo straordinario per Antonio Stillante e Iana Moiseenko. Sabato 26 aprile, a Tallinn, in Estonia, i due giovani ballerini hanno conquistato una splendida medaglia d’argento al Campionato Europeo Youth di Danze Latino Americane.
Un risultato di enorme prestigio per i due giovani talenti, che ancora una volta portano in alto i colori dell’Italia e il nome della loro scuola d’origine, la Sarà Danza di Castrovillari.
Un risultato che profuma di sogno, ma che arriva al termine di un percorso fatto di fatica, sacrifici e scelte coraggiose.
Li avevamo conosciuti qualche mese fa, quando avevano vinto il titolo di campioni italiani a Riccione. Avevamo raccontato di due ragazzi pieni di determinazione, uniti non solo dalla passione per la danza, ma da un legame umano profondo, capace di resistere alle difficoltà e di trasformarle in forza.
Oggi Antonio e Iana aggiungono un nuovo capitolo alla loro giovane carriera: un podio europeo che sa di consacrazione, di conferma e di nuove speranze per il futuro.
Sul parquet di Tallinn, tra le migliori coppie giovanili del continente, i due non si sono limitati a danzare: hanno emozionato, trascinato, conquistato pubblico e giuria con quella miscela unica di tecnica, cuore e intesa che li rende speciali.
Dietro quel secondo posto c’è molto di più di una medaglia: ci sono ore di allenamenti, giorni di fatica, sacrifici familiari, sogni custoditi e paure vinte. C’è la storia di chi non ha mai smesso di crederci, nemmeno nei momenti più duri.
Per Antonio, che da piccolo voleva diventare calciatore, e per Iana, che ha lasciato casa a soli tredici anni per inseguire il suo sogno lontano dalla Russia, questo argento europeo non è solo un risultato sportivo: è una rivincita, una medaglia che parla di coraggio, di crescita e di amore per la danza.
E chissà che questo non sia soltanto un’altra tappa di un viaggio ancora più grande. Per adesso, però, è giusto fermarsi un momento e applaudire.
Perché storie come la loro ricordano a tutti noi che i sogni, se li coltivi con passione e sacrificio, alla fine sanno danzare sul podio.
A cura di Giada Bruno