SAI-SIPROIMI SAN BASILE: INIZIA L’INSERIMENTO FORMATIVO DEI MINORI OSPITI DEL CENTRO
Sono otto e provengono da Somalia, Marocco e Nigeria. Hanno iniziato a frequentare le scuole offrendo ai compagni di scuola uno sguardo sulla mondialità
Primi giorni di scuola per gli otto minori appartenenti alle tre famiglie ospiti del progetto Sai-Siproimi di San Basile. Da circa una settimana i bambini di varie fasce di età hanno iniziato in tre a frequentare l’istituto omnicomprensivo della cittadina arbereshe e cinque hanno invece preso parte all’inserimento nell’asilo colorando di mondialità le aule del plesso cittadino.
«Non solo un’occasione di integrazione ed inserimento sociale – ha spiegato Caterina Pugliese, responsabile del Sai-Siproimi di San Basile – ma anche una vera opportunità di conoscenza del mondo per i nostri piccoli studenti che avranno modo di conoscere da vicino parti del mondo così lontane dalla Calabria che probabilmente non avrebbero mai avuto la possibilità di incontrare se non sui libri di scuola».
I minori appartengono alle prime famiglie arrivate al centro che ha ripreso la sua progettualità e operatività dopo la pausa forzata dovuta al Covid. Arrivano da Marocco, Somalia e Nigeria ed hanno dovuto superare rigidi controlli di sicurezza sanitaria per poter inserirsi nel lavoro che ora li vedrà protagonisti, insieme agli operatori del Sai-Siproimi dell’Associazione don Vincenzo Matrangolo, sul territorio.
«L’inserimento di 8 minori nella nostra istituzione scolastica – ha spiegato il sindaco, Vincenzo Tamburi – oltre ad essere momento di arricchimento culturale e sociale ci permette anche di non soffrire della carenza di studenti che, nei piccoli borghi come il nostro, è un rischio che spesso si corre con il pericolo di dover sopprimere qualche classe. Irrobustire, dunque, la presenza di bambini ci offre la possibilità di progettare con più serenità il futuro della scuola».
Il progetto Sai-Siproimi si prepara anche ad accogliere, nel pieno rispetto delle norme anti Covid19, anche nuove famiglie che aderiscono al progetto internazionale di accoglienza dei rifugiati.