Proff.ssa Anna De Gaio: sviluppo del turismo tramite infrastrutture, idee propositive e culturali, con focus sul Parco Nazionale del Pollino
Ormai si è avviata nella nostra regione la stagione estiva, che vede il nostro territorio potenziale meta turistica per ogni gusto e preferenza. Molta attenzione da parte di operatori turistici sta ricevendo negli ultimi anni il nostro Parco del Pollino, uno
dei più vasti e ricchi parchi naturali d’Europa, meta turistica sempre più frequentata da persone provenienti da tutta Italia e non solo. Su questa realtà vanno concentrati sforzi economici e iniziative progettuali mirate a promuovere un turismo sostenibile, che sia nello stesso tempo fonte di guadagno per tutte le realtà che vi operano e opportunità di lavoro per tanti giovani. Il turismo sta cambiando e soprattutto chi vive nelle città va alla ricerca di offerte turistiche che sappiano conciliare qualità, prezzo, rapporto diretto, lento e silenzioso con la natura. La presenza di piccoli borghi all’interno del territorio del
Parco offre l’opportunità di incrementare laddove già esistono, realizzare dove ancora non ci sono, buone pratiche di accoglienza turistica attraverso l’albergo diffuso che può contribuire al ripopolamento di borghi ormai quasi tutti abbandonati. I servizi offerti devono essere innovativi per la qualità ma ancorati alle nostre tradizioni e alle nostre radici. La
mancanza di mezzi di trasporto collettivo deve essere compensata con servizi navetta e sviluppo di pacchetti turistici che valorizzino del parco la straordinaria e unica biodiversità animale e vegetale. Il trekking nei boschi e sulle cime deve essere
promosso attraverso un coinvolgimento diretto delle guide del parco supportate dall’approvazione di un regolamento
specifico da fare adottare ai comuni dell’area, in modo da affidare a persone esperte e formate la conduzione dei percorsi di trekking e garantire la sicurezza di ogni persona che partecipa. Nel parco vanno incrementate le aree pic-nic e fa sicuramente piacere sapere che sono in corso operazioni di modernizzazione tecnologica per la sorveglianza attraverso telecamere a lunga
gittata e droni leggeri. Troppo spesso, incautamente, alcune delle persone che frequentano la montagna accendono fuochi mettendo in pericolo l’area in cui si trovano o comunque abbandonano rifiuti, come tracce del loro devastante passaggio.
Per lo sviluppo turistico, bisogna anche investire nella realizzazione di itinerari da inserire nei cammini d’Italia per rispondere all’affermarsi del turismo a piedi o in bici. E per favorire il più possibile attività fisiche all’aria aperta, sarà importante tracciare percorsi di fitness, tragitti adeguatamente segnalati lungo gli itinerari, in modo che i turisti possano fare esercizi seguendo le istruzioni che saranno poste su tabelle e utilizzando attrezzature realizzate con legno e altro materiale riciclato.
Per la stagione invernale bisogna incrementare le attività con le ciaspole, sia di giorno che di notte, e promuovere lo sci di fondo anch’esso sia di giorno che di notte.
Il recupero di tutti i rifugi, garantendone l’autonomia energetica con sistemi ecosostenibili, è azione urgente e necessaria, avendo però cura e attenzione verso il paesaggio e secondo una visione di montagna che non può prevedere la trasformazione della montagna stessa in un mega luna park.
In ogni paese del parco vanno previsti sportelli informativi e la possibilità di avere informazioni ad ampio spettro.
La presenza del lupo nel parco va valorizzata, sia per fare apprezzare l’importanza di questo predatore all’interno dell’ecosistema locale, sia per promuovere conoscenza stessa del mammifero che più di tutti ha attraversato la vita di ogni
persona, a partire dalle narrazioni, fiabe e favole, destinate ai bambini.
La natura offre occasioni preziose dal punto di vista artistico. Bisogna quindi prevedere la realizzazione di laboratori per coinvolgere in percorsi di arte e natura turisti e scolaresche. L’apertura delle gole del Raganello non è più procrastinabile.
È all’interno degli istituti scolastici che andrà promossa la cultura della montagna secondo una visione non consumistica e non antropocentrica, anche attraverso formazione dei docenti per l”introduzione di percorsi curriculari dedicati alle nostre
montagne. Nell’ambito della valorizzazione del parco bisogna rilanciare e ridefinire le programmazioni dei musei etnografici e archeologici locali, assumendo la visione del museo come centro di aggregazione sociale e non solo di conservazione.
Per conciliare la valorizzazione del parco e dei suoi borghi e favorire anche le produzioni locali, bisognerà prevedere all’interno di ogni paese l’apertura, favorita da sistemi di defiscalizzazione, di botteghe artigianali e il recupero di tradizioni
locali a partire da laboratori di tessitura della ginestra.
Uno sguardo a 360 gradi, con l’aiuto di chi conosce a fondo il nostro patrimonio geo naturalistico, attraverso l’istituzione di tavoli di
progettazione condivisa e l’interazione tra istituzioni che a vario titolo operano nel territorio, potrà garantire il rilancio turistico della zona, con ricadute positive su tutte le comunità residenti, tutelando paesaggio, biodiversità, tradizioni, cultura e costruendo anche
adeguati percorsi educativi per far crescere una cultura rispettosa della montagna e dei suoi molteplici abitanti.
Castrovillari, 06/07/2021
Prof.ssa Anna De Gaio
Consigliere Comunale Fratelli d’Italia Castrovillari