Io attendo sempre” sei cartoline inedite di una madrina diguerra, in occasione dell’ 8 Marzo, festa della Donna, l’associazioneculturale Mystica Calabria vuole omaggiare tutte le donne

“Io attendo sempre…” – sei cartoline inedite di una madrina di
guerra
In occasione dell’ 8 marzo, festa della donna, l’associazione
culturale Mystica Calabria vuole omaggiare tutte le donne con una
particolarissima mostra documentaria dedicata a donne di altri
tempi e in particolare ad una delle tante donne che hanno avuto un
ruolo fondamentale durante la Grande Guerra, le “madrine di
guerra”. “Io attendo sempre…” raccoglie sei cartoline inedite di
Rachele Da Ru, una giovane donna di Torre di Pordenone inviate al
tenente castrovillarese Nino Bixio. La mostra verrà inaugurata
Venerdì 7 Marzo alle ore 10:30 nella Biblioteca comunale di
Castrovillari grazie al patrocinio dell’Amministrazione locale e con la
collaborazione delle scuole cittadine che hanno contribuito alla
realizzazione dell’evento e rimarrà visitabile fino al 21 marzo 2025.
“Io attendo sempre…” è il racconto di un rapporto epistolare lungo e
romantico che, probabilmente, proseguì anche dopo la fine della
guerra (le sei cartoline risalgono al 1919). Il contributo delle
“madrine di guerra” il più delle, volte appartenenti alla nobiltà o
all’alta borghesia italiana, era proprio quello di inviare ai soldati al
fronte cartoline e lettere per rincuorare i loro animi, per farli sentire
meno soli, per confidarsi e confrontarsi. Generalmente le missive
erano caratterizzate da immagini delicate, frasi dolcissime e un
lessico colto e raffinato. L’obiettivo di questa esposizione non è
soltanto quello di tuffarsi con i sentimenti e le emozioni nella storia,
quanto quello di raccontare uno spaccato di quella stessa storia
davvero poco conosciuto e celebrare tutte quelle donne che con il
loro lavoro, il loro sacrificio, il loro coraggio e la loro forza hanno
sostenuto chi combatteva in trincea, lavorando nei campi, nelle
fabbriche, guidando i mezzi pesanti, consegnando la posta,
preoccupandosi dei vettovagliamenti. Promotrice dell’iniziativa sono
state la professoressa Ines Ferrante e la prof.ssa Mariateresa
Bruno, nipote del soldato Nino Bixio, che ha conservato le cartoline,
spiegando dettagli straordinari su quel rapporto epistolare e ne ha
permesso la divulgazione.